Podcast Tips “All Blacks in vendita?”

Appena comprato il libro di James Kerr “Niente teste di cazzo” che parla di lezioni di leadership e di vita dagli All Blacks, la squadra di rugby più forte e famosa del pianeta ecco che decidono di cedere ad un fondo americano il 12,5% del loro marchio. Giusto, sbagliato? Ne parlo in questo podcast.

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Trascrizione del podcast

Ciao a tutti i nuovo podcast Tips. Vi ricordo che potete riascoltare i miei podcast sul mio sito www.marcoprincipi.it.

Io da ieri ho comprato un libro che adesso è in mano di James Kerr che si intitola niente teste di cazzo. Dico già che è il titolo in lingua originale è legacy, eredità, quindi tutt’altro significato.

Comunque, un libro che, leggo testuale, lezioni di vita e di leadership dagli All Blacks. Quindi parla di rugby e parla di All Blacks.

Non so se sapete chi sono gli All Blacks, sono la squadra nazionale della Nuova Zelanda, hanno un record di vittorie nella storia del rugby del 75%, quindi vincono tutte le partite e sono famosi soprattutto per la loro haka quindi laicale.

Praticamente una sfida ritualizzata che veniva fatta una volta da un gruppo di guerrieri ad un’altra. i maori, perché i neozelandesi sono senso maori, credono che la haka trascina i tupuna.

l tupuna sono i loro antenati li trascina fuori dalla terra e dentro la loro anima. Quindi hanno una forza in più grazie ai loro antenati e quindi nel caso del rugby li aiuta durante lo sforzo della partita.

Quindi c’è questo coro, è incredibile, tutti avrete visto anche perché ci sono delle pubblicità, ricordo qualche anno fa in cui c’era appunto l’haca, della pubblicità di un rasoio forse della Gilette non mi ricordo.

E il testo esatto è: la morte è la morte, che io muoia che io muoia, e la vita è la vita che io viva che io viva. Quando c’è questo rituale di, solito le squadre avversarie o si voltano o si abbracciano.

Comunque il 90 per cento delle volte sanno che hanno già perso. Ma perché proprio oggi voglio parlarvi di questo perché oggi è uscita la notizia che gli All Blacks hanno venduto il 12 per cento del loro marchio ad un fondo USA per 230 milioni di euro, no di dollari scusate.

Questo mi fa mi ha fatto strano perché leggo il libro di un uomo che parla di questo sport, del rugby, uno sport che è rimasto puro, nel senso che pur essendo uno sport internazionale, i Mondiali di rugby sono seguitissimo in alcuni Paesi, come anche Paesi anglosassoni, quindi Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord e Australia, è uno sport che vale tanto quanto il calcio se non di più.

Vale di più in Australia e più in Nuova Zelanda, vale di più in Sudafrica per esempio e anche in Francia. Uno sport seguitissimo anche in Italia. Negli ultimi vent’anni almeno è riuscita a qualificarsi al Sei Nazioni.

E uno sport che a me è sempre piaciuto, mi ricordo di una nazionale veramente forte, 10 15 anni fa, che appunto si è guadagnata la possibilità di partecipare al 6 nazioni ed è riuscita a vincere anche contro squadre molto molto molto molto forti. 

È uno sport dove se le danno di santa ragione, è anche bello da vedere secondo me perché è molto movimentato, ma alla fine c’è questo spirito per il quale sconfitti e vincitori vanno a bersi la birra insieme al famoso e a mangiare assieme il famoso terzo tempo del rugby. 

Quindi è uno sport che ha mantenuto uno spirito antico e gli All Blacks sono appunto sono l’emblema di questo sport. Sono la faccia da copertina di questo sport, quindi sono l’emblema di uno sport puro.

Sono talmente puri, duri e puri loro, che hanno delle regole severissime. Per loro la disciplina è tutto. Ho pensato che dopo un match internazionale anche durante i Campionati del mondo loro sono tenuti per le loro regole a pulirsi da solo gli spogliatoi.

Quindi c’è l’inserviente che passa e pulisce dopo che loro hanno fatto la partita ma sono loro stessi che prendono scopa e secchiello e ramazzano e puliscono.

Pensate una cosa del genere nel mondo del calcio. Impossibile. Quindi questa notizia del fatto che però abbiano venduto il 12 per cento del loro marchio ad un fondo. Una cosa che un po mi stupisce.

Ho voluto approfondire un attimo e ho letto che c’è una grande polemica a riguardo, da un lato ci sono tifosi giocatori e staff tecnico contrari perché dicono che non si può, non si può vendere un simbolo, non si può vendere il loro marchio perché non è un marchio ma è qualcosa che rappresenta tutta la nazione.

Dall’altro lato c’è una federazione che invece porta anche validi motivi, dice noi questi soldi servono perché siamo un paese piccolo e possiamo migliorare gli stadi, migliorare il centro di allenamento e fare il recruiting di giovani talenti migliori.

Quindi è una cosa che appunto anche nella vita la vediamo no, è un po’ la continua lotta fra il vecchio e il nuovo, fra la necessità di dover investire per pensare ad un futuro migliore e invece la volontà di rimanere legati ad alcune tradizioni bellissime che hanno reso, in questo caso, una squadra, un fenomeno di massa, una leggenda.

È sempre difficile quindi decidere quale sia la scelta giusta innovare o mantenere le vecchie tradizioni. O forse trovare un compromesso tra le due cose la cosa migliore. Non so voi cosa ne pensate.