Podcast Tips “Sblocco licenziamenti”

Un articolo della Harvard business review mi ha dato lo spunto per trattare in questo podcast un problema che avremo a breve quello dello sblocco dei licenziamenti. L’autrice ci da’ alcuni suggerimenti interessanti per il nostro riposizionamento.

Ascolta “Podcast Tips”Sblocco licenziamenti”” su Spreaker.

Trascrizione del podcast

Ciao a tutti nuovo podcasting. Vi ricordo che potrete riascoltare dei podcast e trovare altro materiale sul mio sito www.marcoprincipi.it.

Oggi volevo parlare dello sblocco dei licenziamenti. Sappiamo che tra poco in Italia tra qualche mese verrà tolto questo blocco e quindi probabilmente molte persone si troveranno senza lavoro e a dover reinventarsi o dover cercare un nuovo un nuovo datore di lavoro.

Una cosa che per persone che hanno lavorato per 10 15 anni nella stessa azienda non sarà facile. Non sarà facile sia perchè non sono più abituate, sia perché le aziende spesso saranno obbligate a fare questo tipo di organizzazione perchè c’è stata una trasformazione velocissima verso il mondo digitale. La digitalizzazione in quest’ultimo anno e quindi cercheranno persone con nuove skill.

Mi sono letto l’articolo proprio l’altro ieri della trasmissione che parla di questo problema e anche di come reclutatore spesso trovino dei punti rossi quelli che vengono chiamati da l’autrice da Patricia a Carlo I punti rossi nel curriculum inoltre di molte persone.

Aggiungo io che la prima cosa da fare è sicuramente quella di prendere consapevolezza del perché siamo stati lasciati a casa. Quindi quali sono state anche le nostre mancanze, quello di lasciare da parte la rabbia e la delusione ma anche pensare. Perché è successo.

Può essere un problema di età siamo troppo vecchi quindi preferiscono avere persone più giovani. Questo spesso però accompagnato dal fatto che queste persone giovani possano avere skills perché sono stati formati nativi digitali.

Per esempio che noi quarantenni, mi ci metto dentro, non abbiamo il primo punto su una volta essere consapevoli di capire perché dopo averlo capito formarsi e colmare questa lacuna perché è un obbligo che tutti noi abbiamo di essere chiesto e di non accontentarci.

Vedo troppe persone che stanno nel loro orticello pensano che la loro situazione rimarrà così, la vita non è così. Parlo, ne parlo per esperienza personale quindi non adagiarsi mai non pensare di essere pronto al nostro confronto ma che niente cambierà perché tutto tutto cambia.

Potete fare esempi di filosofi che c’è tutto punto. Panta rei tutto scorre. L’autrice ci suggerisce appunto come affrontare questi punti rossi come li chiama lei che spesso i reclutatori trovano nel curriculum.

Purtroppo assorbe spesso quello di vedere persone che hanno cambiato ruoli tanti ruoli in poco tempo chiamati job footprint. E questo non è motivo di preoccupazione perché le aziende si chiedono questo candidato farà fatica quindi a mantenere un impegno di lungo termine con una singola organizzazione o questo candidato ha problemi di prestazione.

Per questo continuo a cambiare lavoro. L’autrice ci suggerisce suggerisce di specificare nel curriculum dei colloqui alcuni punti, quindi sottolineare che l’esperienza di lavoro insieme a diversi stili di leadership che abbiamo avuto in diverse organizzazioni non ha fatto altro che accelerare il nostro apprendimento e la nostra crescita professionale.

Di concentrarci per far concedere loro non sul tempo in cui siamo stati in un ruolo nell’organizzazione ma i risultati che abbiamo raggiunto.

Quindi se abbiamo raggiunto ottimi risultati ottimi target di vendita che altri dobbiamo assolutamente evidenziarli ed evidenziare ancora che questa esperienza che abbiamo avuto lavorando diversi settori hanno portato la nostra ampiezza di conoscenze e competenze. Questo è fondamentale.

Un altro punto su cui spesso le risorse umane sono in allarme è appunto parlando di sblocco licenziamenti. Sarà normale quello del licenziamento le partenze impreviste possono essere volontarie ma molto spesso sono involontari quindi una volta che uno va a fare questi colloqui di lavoro dopo che è stato licenziato.

L’autrice suggerisce di lasciare tutti questi sentimenti di amarezza alla porta quando si entra dalla data della nuova organizzazione non parlare dei problemi che abbiamo avuto precedentemente ma al contrario quindi parlare di che cosa abbiamo imparato.

Di quali relazioni abbiamo costruito di quali obiettivi abbiamo raggiunto. Se vogliamo essere fini lei suggerisce di riflettere su quali siano gli ambienti che noi qui noi potremmo prosperare. 

Potrebbe essere un’azienda in forte crescita. Un’azienda che ha poco sull’innovazione. Un’azienda che ha un gruppo di lavoro molto veloce eccetera.

Quindi esprimendo queste esigenze al nostro potenziale datore di lavoro noi potremmo far leggere loro tra le righe che l’organizzazione precedente ci ha supportato in questi modi e nel contempo potremo far comprendere loro che noi abbiamo le idee molto chiare e che abbiamo scelto loro perché secondo noi hanno questo tipo di caratteristiche.

Il terzo punto sul quale lei pone l’attenzione è quello di affrontare il licenziamento a testa alta di essere preparati alla domanda che sicuramente ci verrà fatta perché noi siamo stati licenziati.

Di spiegare il punto di avere una a spiegare perché ad esempio l’azienda lamenta il mio ruolo ma erano più adatti.

C’è stato un cambiamento di leadership, c’è stato un cambiamento nella direzione che ha cambiato le aspettative veri media.

Ultimo punto fondamentale è quello di sottolineare le lezioni che abbiamo imparato. Dal tempo e dal ruolo e il modo in cui hanno contribuito al nostro sviluppo professionale.

Aggiungo anch’io di sottolineare che siamo consapevoli anche di alcune lacune che potevamo avere ma che abbiamo colmato grazie a corsi di formazione e seminari che abbiamo seguito dimostrando così di essere comunque attivi attivi e volenterosi di cambiare di cambiare in meglio.

Spero che questo podcast di quest’articolo possano essere d’aiuto e ti ringrazio per l’attenzione.