Podcast Tips “Ben Wallace”

Essere rifiutati, trovare una porta chiusa, un fallimento, sono delle benedizioni. Perché determinano il momento nel quale dobbiamo cercare in noi stessi la forza e la motivazione per dimostrare agli altri e soprattutto a noi stessi quanto valiamo.

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Trascrizione del podcast

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Oggi voglio parlarvi raccontarvi una bella storia la storia di Ben Wallace un famoso giocatore di metà anni 90 inizio anni 2000 e un giocatore che non è stato mediatico come Kobe Bryant come Michael Jordan come Magic Johnson o come adesso Lebron James o Williams.

Un giocatore però molto importante per le squadre in cui ho giocato soprattutto per la squadra di Detroit. E adesso è appena entrato nella Hall of Fame del basket. Ma il suo percorso non è stato così facile.

Lui è nato in una famiglia dell’Alabama era il decimo di undici figli con una famiglia molto povera e ha dovuto sempre conquistarsi tutto fin da giovane sfogava la sua rabbia anche la sua potenza prestanza fisica andando in palestra infatti si era costruito un fisico incredibile potesse andare a vedere su internet qualche foto di questo uomo enorme di 2 e 6 con un fisico incredibile veramente.

E per sua fortuna era riuscito ad avere una borsa di studio presso l’Università della Virginia ed entrare anche nella seconda divisione del torneo in serie.

Quindi non era un prospetto incredibile di quelli che viene segnalato da subito infatti quando c’è stato il draft NBA, il draft è il momento in cui vengono scelti giocatori di college che possono passare dal college alla lega professionistica ndr non era stato scelto quindi come senza contratto era stato prima chiamato da Boston che però ad aprile dimentica che ha tagliato fuori. Non lo pensavano fosse adeguato per il loro livello fu tagliato anche nel nostro Paese quindi c’è sempre un po d’Italia in queste storie a Reggio Calabria fu tagliato fuori e mandato a casa invece Washington ci pensa un pensierino a passo di tre anni per andare ad Orlando ma niente di particolare.

Fino a quando il destino lo portò a Detroit Detroit un modo tale che la città dei Bad Boys. Chi sono i Bad Boys sono quella squadra di Detroit che negli anni Novanta era riuscito a battere i grandissimi Chicago Bulls e vanno battuti perché erano cattivi.

Il loro leader Reese Thomas poi c’erano giocatori come Dennis Rodman come William Byrd cattivi gente cattiva che il sangue che in campo spuntava sangue lo faceva sputare anche agli avversari.

Questo soprannome è rimasto Larry Brown questo mitico allenatore mi ha voluto riportare questo spirito combattivo questo spirito di grinta della sua squadra Ben Wallace per lui era l’uomo giusto.

Riassumendo nei suoi anni a Detroit sei stagioni ha vinto un titolo in B e nel 2004 è stato quattro volte difensore dell’anno 5 volte in B e poi difensore team cinque volte volentieri quattro volte posta due volte nei rimbalzi della Lega una volta miglior stoppate della Lega.

Questo era un giocatore che nessuno voleva in sei anni ha fatto ricredere tutti. Ha un palmares che anche i giocatori più quotati non si possono neanche immaginare. Durante questa notte in cui è stato inserito nella Hall of Fame del basket ci sono anche dei nostri giocatori come Sandro Gamba Rubini e il grandissimo Dino Meneghin ha detto ha fatto un discorso bellissimo adesso vi riassumo mi assumo un pezzo secondo me molto importante. 

A tutti gli andrà. Andare a bussare alla porta e scoprire che dietro non c’è il vostro nome è una benedizione perché è lì che dovete cercare in voi stessi la forza di andare avanti e la motivazione per dimostrare agli altri quanto fa quanto volete.

Perciò non curativi di essere la scelta di qualcun altro. Siate la scelta di voi stessi. Ecco anche in queste frasi io trovo veramente tanto del mondo del calcio a volte un fallimento a volte un rifiuto possono essere per noi una benedizione perché vuol dire guardarsi allo specchio e dire così non va bene ciò che sto facendo non è abbastanza dobbiamo fare di più devo cercare in noi stessi.

Nessun altro. Farà qualcosa per noi stessi se noi siamo noi i primi a fare qualcosa per noi e quindi dobbiamo trovare in noi la forza sia per andare avanti. E la motivazione per dimostrare agli altri che si stavano sbagliando. Questo è il grande insegnamento di Ben Wallace.

Questo è anche un grande insegnamento del coaching. Dobbiamo trovare in noi stessi la forza e la motivazione per dimostrare il nostro valore. Per conoscerci acquisire consapevolezza e prima di tutto dobbiamo essere noi stessi rispettarli.

Quindi a volte una sberla una caduta un fallimento che ci delude ci pone nudi davanti allo specchio facendoci vedere tutti i nostri difetti tutti i nostri limiti. è veramente una benedizione. Grazie a tutti.