Podcast Tips “Il Mito della Caverna”

La filosofia Greca è sempre attuale. Siamo sicuri di conoscere noi stessi? La realtà e come la vediamo o c’è di più?

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Trascrizione del podcast

Ciao a tutti cari spettatori. Nuovo podcast tips. Vi ricordo che potete andare sul mio sito che adesso è anche in lingua inglese.  Oggi voglio tornare a parlare di filosofia. Sapete che io sono un fan della filosofia greca. Perché la penso perché penso che sia la più attuale anche se la più antica perché è semplice e arriva all’essenziale.

In questo caso voglio parlare della del mito della caverna di Platone. Platone mi è sempre piaciuto molto soprattutto perché lui usava miti per spiegare i suoi concetti filosofici. Lui credeva che i concetti difficili dovessero essere spiegati nella maniera più semplice possibile e la maniera più semplice era un mito. Era una favola.

Questo concetto è curioso è anche presente in Albert Einstein che ha detto questa famosa frase: se non lo sai spiegare in modo semplice non l’hai capito abbastanza bene. Ecco penso che ci sia qualche somiglianza tra la frase di Einstein e la dottrina di Platone. Questo mito della caverna è uno dei concetti più importanti della filosofia platonica ed è anche un bel racconto che trovo veramente molto attuale.

Adesso vediamo se riusciamo riesco a farvi capire dove è l’attualità. Platone si immagina che ci siano dei prigionieri incatenati in una caverna fin dalla nascita. Questi prigionieri saremo noi solo divisi dal resto della caverna da un muro che però non arriva fino al soffitto. Quindi passa un po di luce dietro questo muro c’è un fuoco.

Quindi tutte le cose che si muovono dietro a questo fuoco, queste persone incatenate le vedono come ombre e non avendo altra esperienza quindi la loro unica esperienza è quella di queste ombre. Loro pensano che la realtà sia fatta di ombre non sia fatta di cose reali.

A un certo punto però uno dei prigionieri riesce a liberarsi e cerca l’uscita da questa caverna. Arrivata l’uscita che è indicata dalla luce che proviene da fuori rimane accecato dalla luce non riesce realmente a vedere perché non è abituato.

Ha bisogno di tempo. Quindi all’inizio non vede niente. Poi dopo un po vede ancora dell’immagine riflessa magari nell’acqua nelle pozzanghere e poi lentamente inizia a vedere e capisce qual è la realtà. Una volta che ha capito la realtà lui vuole immediatamente tornare dai suoi compagni ancora incatenati per spiegare che quello che stavano guardando non è vero.

Platone dice che facendo questo occorre un grandissimo rischio perché probabilmente i suoi compagni non gli crederanno. Alcuni non vorranno provare ad uscire e altri non vorranno credergli perché non vorranno mettere in discussione la realtà che hanno sempre creduto come esistente.

Questa secondo me è una bellissima metafora anche dei nostri tempi. Noi spesso siamo addormentati ci accontentiamo di quello che pensiamo di vedere o pensiamo di conoscere ma che in realtà ne vediamo ne conosciamo.

E questo è il famoso sforzo che dobbiamo fare ogni giorno per raggiungere la consapevolezza e la conoscenza la conoscenza ci dà consapevolezza che prima di tutto l’essere la conoscenza di noi come diceva Socrate, conosci te stesso è la cosa più difficile da fare.

Una volta che noi iniziamo a conoscerci abbiamo consapevolezza di noi stessi. Allora iniziamo a vedere iniziamo a vedere veramente la realtà. Iniziamo a vedere il mondo iniziamo a capire quali sono le cose importanti.

Quindi anche in questo caso grazie alla filosofia greca noi capiamo che è importantissimo raggiungere questo grado di consapevolezza e per farlo dobbiamo impegnarci ogni singolo giorno. Grazie a tutti.