Podcast Tips”10 sfide di David Goggins”

Ancora David Goggins questo ex Navy Seal, Army Ranger, Air Force Tactical Air Controller, ultra marathons e ultra triathlons runner ci lancia una sfida. Siamo pronti ad accoglierla?

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Trascrizione del podcast


Ciao a tutti i nuovo podcast tips. Vi ricordo che Potete riascoltare in podcast sul mio sito www.marcoprincipi.it.

Come promesso torniamo su David Goggins. Quindi una volta finito il libro mi posso riassumere cinque passi cinque challenge che per lui dobbiamo fare per raggiungere l’eccellenza e rafforzare la nostra mente.

Quindi ricordiamoci che David Goggins parte dal presupposto che se facciamo una vita troppo comoda siamo in pericolo perché moriremo senza raggiungere il nostro potenziale quindi faremo una vita che a metà non una vita completa.

Quindi lui propone di cambiare la mentalità, di spazzare soprattutto via il vittimismo, la mentalità da vittima, quella che dà sempre la colpa a qualcun altro per diventare padroni di ogni aspetto della nostra vita.

Quindi suggerimento principe che ci dà e non ci fermiamo quando siamo stanchi ma fermiamoci quando abbiamo finito qualcosa.

Iniziamo comunque dalla prima della prima sfida che lui ci lancia, dovete capire che il suo libro è diviso in undici capitoli e che alla fine di ognuno dei primi dieci capitoli, lui ci lancia una sfida.

La prima sfida è quella di scrivere che cosa ci limita nella crescita e nel successo, quindi di usare senza pietà la lista di scuse che noi utilizziamo normalmente per giustificarci.

Il secondo step da fare è quello di scrivere le nostre insicurezze, scrivere anche i nostri sogni e di scrivere anche i nostri obiettivi. Dice di scriverlo questa volta a mano quindi non su un computer, su un post-it ed attaccarlo in più parti della casa.

È una cosa in itinere quindi ogni passo che viene fatto per migliorarsi va scritto e demoralizzato.

Il terzo step che propone è quello di scrivere le cose che non ci piace fare, soprattutto le cose che ci mettono a disagio, ma poi farle e farle dice che è una cosa che sarà difficilissima anche se le cose sono stupide, ma è proprio quello che serve per uscire dalla zona di comfort e ci renderanno più forti.

Il quarto step è quello di cercare l’eccellenza, quindi lavorare duro su un progetto e di fare sempre di più quello che fanno gli altri, quindi raggiunge l’obiettivo che non ti aspetti tu e neanche gli altri si aspettano.

Faccio un piccolo inciso su questo, perché su questo concetto di lavorare più di quello che fanno gli altri ho riguardato un pezzo di documentario sui Chicago Bulls di Michael Jordan e loro, dopo aver perso per due anni di fila contro i pistons la finale, decidono di smettere di lamentarsi dell’arbitraggio e di smettere di lamentarsi di fattori esterni ma subito dopo la sconfitta si ritrovano in palestra e decidono che l’unico modo per vincere di lavorare di più lavorare più di tutti gli altri. Quindi questo è un suggerimento molto molto prezioso.

Il quinto step è imparare la visualizzazione, quindi visualizzare, concentrarci prima su quello che andremo ad apprendere, ad affrontare, sempre ricordandoci che la visualizzazione, di cui farò un podcast sulla visualizzazione, non compensa il lavoro non fatto. Quindi non possiamo visualizzare bugie e dobbiamo essere sempre preparati.

Lo step numero 6, scrivere i successi raggiunti e gli ostacoli che abbiamo superato e scrivere anche quelli che non abbiamo superato per cercare di superarli.

Lo step numero 7 è quello di governare il nostro cervello, quindi se pensiamo mentre stiamo facendo qualsiasi cosa di non farcela più ci dobbiamo spingere un 5 o 10 per cento in più in là. Perché la persona, siamo noi stessi che ci limitiamo quindi dobbiamo sfidarci. 

Dobbiamo fermare questo processo perché diciamo non ce la faccio più, ma cercare di andare dal 5 al 10 per cento là allenandosi riusciremo a fare un passo alla volta sempre un 5 o il 10 per cento in più. Quindi raggiungere raggiungeremo secondo lui traguardi che mai avremmo pensato.

Lo step numero 8 è anche quello di studiare come hai passato la tua giornata, quindi fare un resoconto della nostra giornata e scopriremo che perdiamo un sacco di tempo, anche 5 o più ore al giorno dietro a sciocchezze che possono essere possono essere guardare il cellulare o guardare altre cose insomma.

Quindi ci suggerisce di organizzare dopo la nostra giornata organizzano in blocchi da 30 minuti per ogni azione e alcune azioni possono prendere anche due o tre blocchi quindi possono essere anche di un’ora un’ora e mezza però farle sempre di blocchi di 30 minuti con una pausa in mezzo e ogni volta che siamo in un blocco ci concentriamo solo in questa cosa.

Anche questo è interessante perché ho letto un altro libro, un bestseller americano che si chiama Walking che appunto suggerisce di concentrarsi solo su una cosa alla volta.

Lo step numero 9 è invece quello una volta raggiunti gli ottimi risultati di mantenere questi risultati quindi non ci dobbiamo accontentare. Non dobbiamo mollare Dobbiamo essere abituati alla grandezza.

L’ultima sfida invece è quella di pensare ai nostri più recenti fallimenti e pensare anche al nostro più grande fallimento. E poi scrivere le cose che sono andate bene nei fallimenti, di come li ho gestiti, come ci hanno condizionato e soprattutto di che cosa ci hanno insegnato perché non sempre un fallimento è qualcosa di negativo al 100%.

Un fallimento ci può far svoltare, ci può far riflettere. Quindi scrivere e capire che cosa abbiamo preso di buono da questi fallimenti adesso, lui suggerisce anche di tornare sempre indietro nel tempo.

 Pensare le cose che non sono andate bene che quindi possiamo mettere a posto. Quindi bisogna decidere, lui dice di fare un calendario temporale in cui si deciderà quali cose che sono andate male in passato e di mettere a mettere a posto e quando farlo.

E se si fallisce nel farle bene dice di prendere il dolore di usarlo come fuel, come benzina, come energia e ripeterlo ancora. Questo serve per controllare la mente e dominare i nostri processi mentali. 

Quindi su suggerimento finale è quello di allenare la mente alla grandezza. E così faremo cose che prima solo sognavamo.

Che dire. Il libro è molto semplice. L’ha scritto lui quindi non è la classica persona che ha un ghostwriter e scritto anche con termini abbastanza scurrili un sacco di fucking shit un sacco di questi termine, però è un libro direi onesto.

Cosa ci costa mettere in pratica questi suoi suggerimenti queste sfide che lui ci lancia spesso produce costi niente. Magari avremo anche dei vantaggi quindi perché non provarci. Grazie a tutti e al prossimo.