Podcast Tips”Sport e sogni”

“Il basket non è il calcio, il calcio fa sognare i bambini” fonte TG1.
Non sapevo che i sogni fossero esclusiva di uno sport, non sapevo che nessuno sport a parte il calcio facesse sognare ad occhi aperti un bambino.
Io bambino lo sono stato (non so al Tg1) e ricordo qualcosa di diverso.
In questo podcast parliamo di cultura sportiva e sogni.

Ascolta “Podcast Tips”Sport e sogni”” su Spreaker.

Trascrizione del podcast

Ciao a tutti nuovo podcast Tips. Vi ricordo che potete ascoltare i miei podcast sul mio sito www.marcoprincipi.it. 

Oggi voglio parlare di sport o meglio forse di cultura sportiva o forse ancora meglio di sogni. Parto da una frase che ho sentito al Tg1. Sapete ho fatto pure un podcast a riguardo della SuperLega di calcio e di tutte le polemiche che ci sono state.

La motivazione per la quale la SuperLega di calcio è diversa dell’Eurolega di basket, adesso non entrerò a spiegarmi perché a molti di voi probabilmente non interesserà com’è l’Eurolega di basket.

Diciamo che più o meno lo stesso prodotto della SuperLega ha avuto un enorme successo è che è un prodotto anche bellissimo da vedere. Le partite di basket dell’Eurolega sono fantastiche.

Il commento al Tg1 è stato il basket non si può paragonare al calcio, perchè il calcio fa sognare i bambini. Io quando ho sentito questa frase riletta sui social sono rimasto allibito.

Questo dimostra una scarsissima se non nulla,  cultura sportiva e soprattutto mi chiedo, ma questi giornalisti Radiotelevisione Italiana sono mai stati bambini? Questa è la vera domanda.

Chiunque di noi sa che se uno ama lo sport, qualsiasi sport, che sia il calcio che io amo, che sia il basket che io amo, che sia la pallavolo, che sia il ciclismo, che sia il tennis, che sia il più ping pong, che sia il paddle, che sia lo sci, che sia la boxe, eccetera eccetera eccetera, sogna, sogna guardando le gesta dei campioni.

Qualsiasi campione per un bambino faccia un gesto particolare o in cui il tifoso lo fa sognare immagina di essere lui, immagina di poter fare le stesse cose.

Immagina un giorno di poter indossare la stessa maglia o di poter essere alla finale di tennis di Wimbledon. Eccetera eccetera, quindi dire che solo uno sport è in grado di far sognare un bambino è un insulto, è una stupidata e soprattutto è appunto un insulto ai sogni.

Perché i sogni sono la cosa una delle cose più belle che abbiamo e spesso sono la benzina che ci fa raggiungere i nostri obiettivi. Perché magari una cosa ha inizio il sogno ma non riusciamo a farla e chi sia appunto calcio, tennis, basket, sci non cambia,  il bambino continuerà a sognare e noi continueremo a sognare perché noi siamo stati bambini.

Quindi una frase del genere l’ho trovata incredibile e penso che dimostri la totale mancanza di cultura sportiva nel nostro Paese. Un Paese in cui lo sport spesso viene visto come qualcosa in più. Invece lo sport è vita. I sogni sono vita, lo sport è fatto di sogni, lo sport è forse la più grande metafora della vita e non si può derubricarlo in cosetta o in categorie.

Questo sport fa sognare, gli altri sport non fanno sognare. No il calcio ha un bacino d’utenza in Europa di tifosi e di spettatori superiore a quello di altri sport e quindi più seguito. Punto, ma il grado di sogno è uguale.

Qualsiasi sport per i bambini è anche è anche altro. Perché che sia uno sport di squadra ed uno sport individuale, lo sport insegna tantissimo.,

Lo sport di squadra è anche una palestra sociale, perché i ragazzini, i bambini vengono messi in ambienti con persone che non conoscono con cui devono costruire un team e lavorare insieme per la vittoria.

Questa è una palestra anche per il lavoro, la palestra per la vita. Per non parlare dello sport individuale, non si capisce che fare uno sport individuale è difficilissimo.

Avversari da solo quindi decidi tu no, perché facendo io anche il mental coach conosco grandi conflitti che uno ha quando non può confrontarsi con se stesso. I conflitti nella propria mente.

Ho già spiegato che ci sono due se nella nostra mente due che sono perennemente in conflitto uno che sogna l’altro che dice attenzione questa cosa è pericolosa che ci pone dei limiti. Quindi noi dobbiamo essere in grado di far convivere i due se e di superare questi blocchi.

Ci auto poniamo quando vediamo i tennisti che vanno fuori di testa per esempio nei tornei. Pochi sembrano dei pazzi perché parlano da soli. Hanno questa specie di dialogo interno e proprio perché stanno combattendo contro se stessi.

Questo non è altro che allenare la mente. Fare questo tipo di lavoro non fa che renderli più forti mentalmente. Infatti i migliori atleti, i migliori atleti in qualsiasi sport spesso lo sono quelli che hanno più talento ma sono quelli che sono più forti mentalmente, quelli che capiscono quali sono i loro limiti e cercano di superarli.

Proprio a questo proposito ho rivisto qualche giorno fa, così a caso, una puntata di Last Dance, il documentario sui Chicago Bulls, più precisamente su Michael Jordan.

E mi ha fatto veramente riflettere il fatto che, dopo l’ennesima sconfitta che loro hanno avuto in una finale in NBA contro i Detroit Pistons, il loro leader, appunto Michael Jordan, ha deciso che dal giorno dopo, quindi saltando le vacanze, loro si sarebbero allenati fisicamente e mentalmente per non essere più battuti.

Ed è bastata l’ispirazione che ha dato questo leader per convincere tutti gli altri, infatti un altro giocatore intervistato ha detto: quando io vedo il mio leader che il giorno dopo la sconfitta si alzerà presto la mattina va in palestra tutto il giorno anche se abbiamo due mesi di vacanza, io mi sento in dovere di seguire il suo esempio così si è sentita tutta la squadra.

Quindi capite sia la forza del team, quindi che basta una persona per migliorare tutte le altre e anche lo sforzo mentale che tutti devono fare.

Quindi lo sport è vita lo sport fa sognare, non ascoltiamo queste stupide frasi che ci vengono propinate sui giornali, nei talk show, non ascoltiamo. Viva lo sport qualunque esso sia. Grazie a tutti.