Special People podcast con Beppe Tufarulo

Parliamo di regia e di storie col regista ed amico Beppe Tufarulo che ha fatto della sua passione un lavoro.
Mentre è appena uscito il suo documentario “Ferro” ci racconta il perché ha iniziato questa carriera, gli inizi, i suoi sogni ed i suoi obiettivi.
Buon ascolto.

Ascolta “Special People Podcast con Beppe Tufarulo” su Spreaker.

Trascrizione del podcast

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Speaker 1: Ciao a tutti abbiamo come ospite Beppe tu ruolo. Ciao Beppe.

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Speaker 1: Esatto. Ammetto che è stato registrato per la prima volta di sera quindi possiamo dire buonasera.

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Speaker 1: Allora Beppe ci conosciamo da tanti anni e adesso è un regista e quindi mi sembrava carino fare.

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Speaker 2: Esatto.

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Speaker 1: Prima non ne valeva la pena adesso è diventato è diventato importante. Ne vale la pena giustamente.

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Speaker 1: Allora per i nostri ascoltatori se per i nostri ascoltatori la prima domanda che ti volevo fare. Che poi io conosco la storia comunque te la faccio è come ha iniziato.

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Speaker 1: Allora in realtà tu conosci la storia mai dimenticata nel senso che ignora o amplificare o a forza di modificare i fatti la storia che posso aver fatto ha interrotto se tradizione io mi ricordo che lavorava alla Fnac allora e allora forse ancora prima nel senso che se dovessi pensare a quando ho iniziato a pensare o quando davvero le cose si potevano quando c’è stata la svolta il motore secondo me è stato no.

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Speaker 1: Noi ci conosciamo ci siamo conosciuti all’università. All’università cazzeggio parecchio studiavo poco e forse li avevo.

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Speaker 1: Poi sono partito per il militare e durante quei dieci mesi inutili più inutili impossibili sono stati l’esperienza del militare li ho iniziato a capire che forse quello che dovevo volevo davvero fare anche quello. Non sapevo cosa fosse rispetto a cinema televisione. Il regista era sicuramente una delle cose che volevo fare.

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Speaker 1: Il blocco era il primo blocco un attimo per dire che la tua esperienza di militare cioè quando sei tornato da militare comunque sei tornato un’altra persona.

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Speaker 1: Io mi ero accorto di questo ma sicuramente sicuramente era successo qualcosa.

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Speaker 1: Mi ricordo perfettamente che forse l’ultimo mese del militare ero praticamente mezzo scampato weekend perché avevo scoperto che c’era un festival di cinema in un paesino piccolissimo che si chiama Montone in Umbria in quel Festival c’era un famoso regista che avevo conosciuto.

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Speaker 2: C’era un corso di sceneggiatura a cui avevo partecipato un famoso sceneggiatore che adesso non c’è più si chiama Francesco Dall’Olio e quei due tre giorni avevano fatto scattare la scintilla.

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Speaker 1: Poi da lì quello che era successo è stato di tentare di fare iscrivermi al Centro sperimentale di cinema a Roma mi sono iscritto ho superato gli esami e alla fine c’era la svolta.

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Speaker 1: Cosa faccio. Torno a studiare come mi pago da vivere a Roma o provo a buttarmi a trovarmi e ad andare a vivere da solo a trovare un lavoro e iniziare a capire su Milano come potevo fare quella cosa lì alla fine per vari motivi anche familiari ho deciso di rimanere a Milano e ho iniziato così la finale che era invece di Messaggerie Musicali.

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Speaker 1: Ottimo ho iniziato a lavorare lì e da lì mi ricordo che c’era un fax. Ho iniziato anzi paradossalmente inizia contemporaneamente iniziato un piccolo corso di cinema serale dove ho conosciuto Giulia mia moglie e contemporaneamente mandava un fax nascosto sfruttando il fax delle Messaggerie Musicali che credo non ci siano più servizi musicali.

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Speaker 1: Alla fine il mio curriculum fu mandato via fax è stato visto da qualcuno a Lentini e ho iniziato a fare un paio di colloqui. Ho iniziato a lavorare a 20 anni con la regia al momento non c’entrava niente però è stato il mio primo passo nel mondo della televisione.

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Speaker 1: Ha iniziato a fare tutta una gavetta dal basso facendo tantissime cose diverse fino a un certo punto in cui mi sono occupato di casting ed era responsabile casting gentili e poi a un certo punto qualcuno mi ha dato l’opportunità di cimentarsi con la regia vera e propria all’epoca era una cosa da film maker.

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Speaker 1: Però piano piano è nato tutto lì. Fondamentalmente è nato tutto prima ed in latino mentre invece si è costruito tutto quanto ho capito.

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Speaker 1: Quindi è una passione che è nata la consapevolezza più che una passione che è nata durante il periodo del militare. Dopo ho avuto la fortuna di entrare utili. Da lì inizia la storia che poi sei passato o hai fondato con altri tablet. C’è stato un passaggio nel mezzo.

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Speaker 1: Ho lavorato per circa 7/8 anni in quei sette anni in cui dicevo ho fatto tantissime cose negli ultimi due tre anni ho iniziato a costruirvi il mio ruolo di regista in un momento storico in cui c’era questa possibilità.

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Speaker 1: Sì siamo stati i primi e altri due tre colleghi su Milano a fare tutta una serie di lavori in cui giravamo ammontavano avevamo una grandissima libertà creativa e tantissime possibilità per sperimentare. Era un’altra epoca ma anche in Italia all’epoca era proprio un altro tipo di struttura.

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Speaker 1: Intorno al 2007 2008 diciamo Forte di quell’esperienza lire con la voglia di emergere anche al di fuori.

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Speaker 1: Ho deciso di andare via da lì che nel frattempo stava cambiando il mondo stava cambiando stava cambiando tante cose lì dentro ed era anche ora come direi di crescere di fare un altro tipo di esperienze per cui insieme ad altri soci abbiamo aperto una casa di produzione che ancora si chiama il film e da lì in poi finita nel 2009 in poi contempli Skyrim sia diciamo tutta Temple film Io e miei soci sia io da solo ho iniziato a costruirsi una carriera tra virgolette di regista e.

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Speaker 1: Bisogna fare più che altro due tipi di cose scemo entrambi con una pezza televisiva però quella cosa lì e quel tipo di esperienza unica perché nasceva all’interno di implicherà un panorama completamente diverso da tutte le altre tutte le altre televisioni italiane di quel tipo di esperienze anche molto sperimentale. Ma abbiamo cercato di fare un po di possibilità anche diversa e innovativa sotto tutti i punti di vista anche produttivi creativi nel mondo della pubblicità e nel contempo ovviamente in una piccola forma eravamo all’epoca una struttura affermata eravamo dei registi affermati quindi facendo delle cose partendo dal basso. E poi ho sempre mantenuto un amore forte per tutto quello che ha a che fare con il documentario. Una cosa che negli ultimi anni in tv ho avuto la possibilità di fare documentari speciali in giro per il mondo. Quindi quello diciamo rimasto il grande amore che negli ultimi anni soprattutto negli ultimi due tre anni dopo tante esperienze di pubblicità ho voluto continuare e cercare invece di bilanciare vedi più su quel tipo di forma di racconto e poi rimane il grande sogno anche quello di riuscire a fare un film o una serie televisiva. Quindi tu quello che ha a che fare con la fiction fondamentalmente esperienza nata dei trentini continuata in diversi ambiti è diventata quella di un regista abbastanza trasversale.

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Speaker 1: Mi piace fare cose diverse perché ho fatto cose diverse forse grazie a tutte le cose diverse l’ho fatto anche sia sbagliato ovviamente. Ho un’esperienza abbastanza ampia diversa ma a te piace.

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Speaker 1: Non sono un profano di regia anche se mi piace il cinema documentari eccetera ma ti piace più scrivere e quindi fare sceneggiatura o ti piace più.

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Speaker 1: Proprio la regia pura. O tutt’e due le cose insieme.

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Speaker 1: Allora quello del regista è un mestiere particolare socialmente difficile da definire esattamente perché ognuno può essere regista a modo suo e tutti i registi piccoli o grandi che siano lo sono stati tutti in maniera completamente diversa. Ovviamente la scrittura è secondo me una componente fondamentale di un prodotto cinematografico a tutti i livelli che sia un documentario o un film ma anche se la creatività nella pubblicità ovviamente la creatività è forte potenzialmente anche il risultato finale può essere particolarmente entusiasmante nonostante magari sia una pubblicità. Detto questo la scrittura sicuramente è una componente importante e c’è modo e modo di anche rispetto proprio per proprio grande sì al proprio talento che sicuramente non ho un talento nella scrittura. Non ho il tono del non so giocare bene con le parole secondo me sono più bravo con le immagini e quindi in ogni lavoro che faccio parto sempre da visualizzare delle cose. Poi ovviamente il lavoro del regista è anche molto molto diverso e molto ampio secondo me è un mestiere che non non ha delle vere e proprie regole.

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Speaker 1: Che tipo di esperienza e come uno può diventare regista. è totalmente diverso un caso dal.

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Speaker 1: Di sicuro o forse ci devono essere anche delle condizioni caratteriali su cui potrebbero

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Speaker 1: regista comunque una persona che non lavora mai da sola nel senso che fare un film vuol dire circondarsi di tante persone che saper lavorare anche con quelle persone. Ovviamente c’è modo e modo di farlo. Ci sono persone particolarmente autorizzate vendite.

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Speaker 1: Circondarsi di collaboratori sembra un buon direttore d’orchestra.

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Speaker 1: Fondamentalmente la musica a sinfonia non la fai da sola con tutti i musicisti.

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Speaker 1: Fare un film ci vuole tutti quanti ma ti sei ispirato a qualche regista in particolare.

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Speaker 1: All’inizio ho poi preso un po da più registi devo dire che quello ho una visione molto aperta.

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Speaker 1: Il regista mito uno solo vorrei essere lui. Vorrei essere.

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Speaker 1: No. Nessuno in particolare. Tutti insieme nel senso che sono molto curioso cerco di guardare tante cose diverse sia nel passato presente e cerco di essere come dire ovviamente adesso siamo in un momento storico molto particolare per cui le nuove piattaforme come Amazon Netflix eccetera producono tantissimi contenuti diversi adesso è il momento adesso.

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Speaker 1: In questi ultimi anni è già da un bel po ma le serie televisive sono uno dei prodotti innovativi per qualità e voglia di sperimentare rispetto alle storie.

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Speaker 1: Quindi nel mio caso sono curioso aperto a vedere anche le cose sperimentali di nuovi registi i nuovi talenti.

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Speaker 1: Ma è tutta una contaminazione nel senso che uno può vedere un film di Fellini umani vedere solo una cosa sperimentale. Direct Fener è sicuramente un regista in particolare e neanche un film. Se uno mi dicesse qual è il tuo film preferito non ce l’ho detto ce l’ho ogni giorno diverso. Mi piacerebbe riuscire a fare una classifica dei miei 100 film preferiti perché in mezzo probabilmente ci sarebbero cose completamente diverse che però tutti insieme mi hanno mi hanno mi stanno ricoprendo prima di parlare di film o dei cortometraggi che ho fatto o dei documentari che hai fatto.

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Speaker 1: Volevo chiederti che cosa vorresti. Quale sarebbe il tuo sogno. Cosa vorresti veramente fare. Che film vorresti fare documentario vorresti fare.

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Speaker 1: Allora di questi tempi forse la domanda si riescono a fare i film si riescono a fare i militari riuscirò mai a fare una cosa che dico sempre che vorrei raccontare storie e storie forti storie che possano così come appassionano me possono arrivare al pubblico da spettatore.

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Speaker 1: Ci sono ovviamente due tre cose due tre generi che hanno poco carattere proprio a vedere uno che si mette le mani davanti agli occhi se c’è un orrore eccetera.

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Speaker 1: Però mi piace mi piacerebbe poter riuscire a raccontare storie diverse.

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Speaker 1: Ho bisogno di appassionarsi di leggere in continuazione storie diverse. In questo momento vorrei poter riuscire a fare sia documentari che un film rispetto ai film ci sono sicuramente un paio di progetti che ci sono nel cassetto 1 2 miei 1 2 che ho avuto la fortuna di leggere scritti e bravissimi sceneggiatori.

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Speaker 1: La verità è che

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Speaker 1: fare un film in questo momento è molto molto difficile per tantissimi motivi diversi e quindi forse bisogna essere molto. Da una parte i pazienti ma non troppo perché poi sono impaziente.

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Speaker 1: Gli anni passano e non succede niente.

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Speaker 1: Quindi bisogna fare è difficile la congiunzione è forse anche un po una congiunzione astrale nel senso è complicato ma in questo momento io ci credo ed è quello che vorrei fare in questo momento è un film sicuramente sia continuare a fare documentari anche nel caso dei documentari.

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Speaker 1: La forza è la storia quando la storia ti colpisce che sia uno che intendo un film allora trovi anche la forza di crederci talmente tanto di andare avanti anche se in quello io non sono bravissimo nel senso che mi appassiona.

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Speaker 1: Credo fermamente in una storia ho bisogno che qualcuno me ci creda e che mi spinga nel senso che ci sono tanti registi che direi nel bene e nel male hanno creduto fermamente in una sola storia un progetto e si sono dati anima e cuore per anni sul progetto magari soprattutto la casa la macchina hanno investito hanno fatto qualunque cosa pur di realizzare quel film.

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Speaker 1: Io non penso che sarò felice mi prenderò fermamente in una sola storia questo momento tanto è vero che c’è più di una mi piacerebbe fare anche da spettatore ma vedo un film solo di qualche anno età su questo domani sera vorrei vedere uno scasso tentazione rimani sempre la stessa cosa la voglio vedere cose diverse quindi anche come regista mi piacerebbe cimentarsi in cose diverse.

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Speaker 1: Ovviamente la bravura di un regista è anche quella di poter fare cose diverse ma che si capisca subito che le stai facendo tu perché diventi il tuo punto di vista il tuo occhio di raccontarle.

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Speaker 1: Capito. Puoi raccontare storie. Il motivo per cui ti ho chiamato perché non ti ho cambiato brani anche perché ho visto che il tuo cortometraggio Bava Dar.

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Speaker 1: Ha fatto incetta di premi giusto.

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Speaker 1: Sì allora l’anno scorso ho fatto questo cortometraggio allora parentesi cortometraggi cosa sono i cortometraggi cortometraggi non in senso soldi. Non perché Marco stacchi.

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Speaker 1: No non lo so.

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Speaker 1: Comunque perché rispetto al mondo dei cortometraggi ci sono vari modi di approcciarsi al cortometraggio potrebbe essere anche una modalità per un giovanissimo regista un ragazzo uno studente di cimentarsi sperimentare e di dire ecco quello è un test faccio esperienza con ancora intralcio per fare un film. Nel mio caso no.

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Speaker 1: Io nella mia vita ho fatto solo due miei cortometraggi uno nel 2010 che si chiamava al servizio del cliente con cui ho vinto un premio un premio Solinas tre cortometraggi non sono perso e non quello di vedere quello proprio il progetto ma

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Speaker 1: quello è la storia di un supermercato aperto di notte supermercati in Italia e all’estero sì.

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Speaker 1: Non erano ancora partiti no è la storia di questi impiegati che si annoiano non sanno cosa fare di notte e decidono di mettere insieme una specie di gioco

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Speaker 1: per far incontrare accoppiare all’interno del supermercato i pochi clienti single che lo frequentano per motivi diversi non sono più singole non sono più single da un po di anni.

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Speaker 1: Il sesso è la fra singoli tu è una cosa che ha accumulato a tutti quanti.

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Speaker 1: Allora è per la vita.

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Speaker 1: Quello sarà per dire che quello è stato il più grande gioco fatto in mezzo più.

00:19:24
Speaker 1: Sospetta che a volte ti perdo.

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Speaker 1: Ancora più si sente si sente la via per qualche secondo il sonoro ma il significato resta.

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Speaker 1: Dicevo i cortometraggi sono una cosa che mi piace vedere e che mi piacerebbe fare ad altissimi livelli. Sognare di vincere un Oscar. Quindi questo per dire che l’anno scorso ho fatto un cortometraggio perché per motivi vari mi sono ritrovato a conoscere una storia che mi aveva fatto leggere un mio amico Francesco Casoli uno scrittore sceneggiatore.

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Speaker 1: Lui stava. Avevo appena finito di scrivere un libro per Feltrinelli che raccontava una storia vera di un bambino afgano che aveva fatto un viaggio assurdo e proprio l’esperienza molto dolorosa ma anche con un senso forte lieto fine. Io ho letto il libro e insieme abbiamo detto cavolo. Questa è una storia che meriterebbe anche di essere raccontata in forma visiva con film. Ovviamente era una storia molto complessa cinque anni in viaggio per tutto dall’Afghanistan all’Italia. Come si fa a fare questa cosa. E in realtà all’interno di questo lungo viaggio che ha il suo fratello Mohammed fallo c’era un episodio secondo me secondo noi molto forte che si poteva raccontare in forma di cortometraggio in una forma molto breve.

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Speaker 1: La caratteristica che secondo me è cortometraggi devono avere quella di essere e le storie che si auto compiono quindi non devono essere dei film in miniatura dove ci metti tutto in 10 minuti ma sono delle fotografie.

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Speaker 1: Le fotografie che da sole possono sembrare un film possono essere forti come un film ma raccontare una storia come quella di un film con quella di un film lungo e radar ci siamo riusciti.

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Speaker 1: Ho fatto un film di questo cortometraggio di dura 15 minuti che ha iniziato a circolare in tantissimi festival in Italia nel mondo è finito.

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Speaker 1: Quest’anno era in cinquina ai David di Donatello e ora adesso circola in tanti festival anche alcuni Oscar quali fin qui siamo contenti sono contento e orgoglioso perché uno di quei progetti che mi è capitato di fare personali cioè nel senso in cui ci credi anche produttiva mente non è niente.

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Speaker 1: Devi in qualche modo mettere in piedi trovare i soldi di finanziamenti coinvolgere persone in quel caso una delle cose più complicate in assoluto è un cortometraggio con due attori bambini africani.

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Speaker 1: Quindi dove li trovi due bambini afghani in Italia come comunichi con loro come sei in grado di capire che riusciranno mai a recitare.

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Speaker 1: Qual è stata la cosa più complicata per quel progetto quello di badare. Questo è uno dei progetti di cui sicuramente suono e andrò sempre fiero.

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Speaker 2: Dicevamo dicevi che ti piacerebbe vincere un Oscar con un cortometraggio non dico che hai vinto ma mai veramente vinto tanti premi poi anche ai David di Donatello penso che sia una grandissima soddisfazione.

00:22:46
Speaker 1: No ovviamente sì nel senso che.

00:22:50
Speaker 1: In questo momento proprio questo mentre la mia vita in quest’ultimo anno mi sento particolarmente ambizioso ma il cui senso non come ambizione è una cosa negativa proprio come per alzare l’asticella e dire ok se faccio questo lavoro è perché lo voglio fare sempre meglio farlo meglio cosa vuol dire vincere un Oscar sì.

00:23:12
Speaker 1: Ovviamente per me è una battuta non c’è purtroppo mai un Oscar però mi piace mi piace dirlo perché vuol dire che voglio lasciare davvero l’asticella. Vorrei cercare di fare cose sempre più

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Speaker 2: belle per tutti il cortometraggio. E una possibilità diciamo più concreta di sperimentare più più reali di essere messa in piedi.

00:23:39
Speaker 1: Fa tutto un altro percorso fatto un altro campionato ma in quel caso prima mi dice mi chiedevo ma preferisci scrivere no. Qual è il tuo talento come regista o riguardo alla domanda.

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Speaker 1: Il fatto però è con il calcio anche nel caso dei cortometraggi vale la stessa cosa la scrittura la storia è fondamentale e determinante. Tutto nasce sul foglio di carta bianco. Se in quella storia qualunque essa sia qualunque prodotto è forte sulla carta allora ovviamente un regista può peggiorare la.

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Speaker 1: Oppure ovviamente a rendere quella cosa che sulla carta era già molto forte e molto solida. Qualcosa di ancora.

00:24:25
Speaker 1: Più forte ovviamente ci sono registi che sono completamente autori che spesso scrivono solo loro sono registi e anche sceneggiatori altri registi invece io ovviamente sono anche sceneggiatori o registi.

00:24:44
Speaker 1: è il caso di un lungometraggio La serie può essere scritta da altri collaboratori da altre persone.

00:24:51
Speaker 1: Ma ripeto forse è più complicato fare un cortometraggio di un film perché non so ma comprimere una storia in 15 minuti ed essere veramente difficile.

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Speaker 1: Se la quasi completamente diversi bisogna avere.

00:25:10
Speaker 1: Dire Abe è il cortometraggio più corto e più facile.

00:25:14
Speaker 1: Un’altra forma di racconto completamente un’altra forma di un opportuno regista di un videoclip di un cortometraggio di spot pubblicitari. Nel documentario però giocare a calcio non è la stessa cosa che giocare a calcetto essere un campione a calcetto sono che poi sei un campione a calcio o tanti altri esempi ho fatto che stavo facendo un basket di fans non mi ha capito tanti strumenti hanno il cortometraggio sì è sicuramente un’altra forma di racconto diversa mi ci trovo bene e mi ci troverei a mio agio ma farei un conto solo se farei rifaremo un altro corto solo se fossi davvero convinto sulla carta ne vale la pena.

00:25:58
Speaker 1: Poi di fatto invece improduttiva mente per definizione. Il corto costa meno di un lungometraggio quindi è più facile potenzialmente mettere in piedi quindi vedere davvero realizzata quella cozza però è anche vero che i cortometraggi sono un po fuori dal.

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Speaker 1: Nei circuiti commerciali c’è un cortometraggio non si guadagnano dei soldi.

00:26:21
Speaker 1: Non c’è nessuno nel senso che è il regista che l’ha fatto nella casa di produzione che l’ha prodotto dando al tutto un altro vantaggio è più una forma di fondamentalmente di in un altro percorso.

00:26:34
Speaker 1: Insomma alla Rai Fest per esempio è un’opportunità è una vetrina importante importante.

00:26:41
Speaker 2: Poi ci sono piccoli grandi festival Ognuno insomma ha un senso di esistere per motivi completamente diversi. è capitato di essere ospite anche in piccoli festival che.

00:26:55
Speaker 1: Fallire mi hanno colpito per la quantità di prodotti di qualità scelti per il tipo di lavoro che le persone avevano fatto quest’anno poi purtroppo con Maran c’è stata un po una via di mezzo.

00:27:07
Speaker 1: Nel senso che da quando poi siamo entrati sotto la ruota tutti Festivalbar qui siamo stati scelti alcuni di questi abbiamo anche vinto e sono stati tutti un po remoto quindi non c’è stata quella cosa bella che tanto all’opportunità di fare cioè di frequentare il Festival di esserci è sempre uno dei festival che mi aveva colpito di più.

00:27:29
Speaker 1: Sono molto famoso nel mondo per la sua originalità e Giffoni ci rimane da una vita e la cosa bellissima del Giffoni che tutte le giurie sono fatti da bambini.

00:27:40
Speaker 2: Ti muovi all’interno del paese dove ci sono centinaia e centinaia di bambini ragazzi e categorie che hanno esperienza oltre a essere organizzato benissimo con una partita di talent gli attori famosi italiani e stranieri coinvolti. è diventato un festival una grandissima vetrina e a questa fortissima particolarità perché le storie sono quelle che hanno più a che fare con il mondo dei bambini e degli adolescenti ballare in quel caso era perfetta il target.

00:28:13
Speaker 1: Ho avuto l’opportunità di andare fisicamente esserci insomma ogni tanto è bello è anche uno dei motivi per cui mi piacerebbe fare un altro colpo diventare depresso.

00:28:25
Speaker 1: Ovviamente se potessi farlo con un logo doppiamente contento.

00:28:30
Speaker 1: Ci vuole un po più di tempo ecco

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Speaker 1: per fare in modo che accada adesso passiamo invece dalla nicchia a cena da amazzone Netflix da amazzone anche perché ho visto solo due giorni fa il documentario.

00:28:51
Speaker 1: Poi un documentario perché no no perché è un documentario.

00:28:59
Speaker 1: Più che altro racconta una storia che io pensavo fosse un documentario sulla carriera invece racconta una storia di Tiziano Ferro.

00:29:10
Speaker 1: Poi se vuoi continuare tu ti lasci parlare fare l’ultimo progetto che ho fatto uscito qualche giorno fa.

00:29:20
Speaker 1: Questo documentario che intitola ferro ed è aumentare il documentario fatto per il video di Caravaggio un documentario su Tiziano Ferro ovviamente quando hai come protagonista un cantante e. Ti aspetti una cosa che non ti aspetti insomma di rimanere all’interno di quella cosa per celebrare un canta. Magari all’interno di un tour di vedere la sua vita da star da rockstar. Nel caso di questo documentario su Tiziano Ferro è tutta un’altra cosa.

00:29:58
Speaker 2: E quindi è una cosa è un ritratto più intimo forse inaspettato per chi magari ha deciso di vedere magari sia chi fosse un fan non sia l’ultimo.

00:30:11
Speaker 1: Qualcuno che aveva voglia di vedere questo documentario come già approcciato anche come una maniera cosa che capirei tranquillamente ma fagli vedere il documentario su un cantante.

00:30:24
Speaker 1: Cos’è questa cosa.

00:30:25
Speaker 1: Invece abbiamo cercato di fare una cosa diversa. Anche in questo caso c’era una storia che Tiziano voleva raccontare non una in tutta la sua storia. Quindi sì. L’ultimo documentario un progetto.

00:30:41
Speaker 1: La cosa più importante in questo momento fatto anche l’ultimo caso di Tiziano Ferro.

00:30:49
Speaker 1: Sono contento perché è uscito ovviamente con il look down anche noi abbiamo sentito non interferire con la produzione abbiamo risentito di ritardi. Dovevamo uscire molto prima o un po prima dell’estate in concomitanza del tour estivo negli stadi.

00:31:06
Speaker 1: Poi ovviamente quello che è successo anche la musica si è fermata tutti gli eventi si sono fermati e anche a livello pratico la produzione di un film documentario da remoto ha dei tempi ovviamente diversi più rallentato quindi si è deciso di far uscire documentari dopo l’estate.

00:31:27
Speaker 1: Questo è successo questa settimana settimana scorsa all’uscita documentario mi sembra che anche inaspettatamente è stato accolto bene da tante recensioni o comunque

00:31:43
Speaker 1: abbastanza positive.

00:31:44
Speaker 1: La faccio anch’io la recensione allora no sono rimasto spiazzato ma positivamente spiazzato perché mi aspettavo il classico documentario in cui si segue l’artista nei concerti si fanno le interviste post concerto Cetra invece è completamente diverso.

00:32:03
Speaker 1: Quindi penso che serva non so se ha successo o no. Spero di sì però come può piacere a tutti perché non devi essere un fan di Tiziano Ferro per apprezzarlo. Ma tutti ci si possa immedesimarsi. Guardandolo quindi è interessante. Ecco poi io sono un semi fan di Tiziano Ferro perché ho due album quindi due dei suoi cd.

00:32:31
Speaker 1: Quindi devo dire che sono semi fan. L’ho seguito anche con piacere ma è una bella storia.

00:32:38
Speaker 1: Ma poi dietro volevo essere un ritratto particolarmente intimo e anche nel modo di lavorare di mettere in piedi un progetto. Determinate cose sono venute fuori. Giorno dopo giorno.

00:32:54
Speaker 1: All’inizio ipotizza da subito però quello che voleva essere. Spero ci siamo riusciti su un lavoro che voleva anche Tiziano era cercare di poter restituire un ritratto molto intimo.

00:33:10
Speaker 1: E forse questo tipo di intimità questa mettersi totalmente a nudo e poter raccontare anche oltre ai successi economici di cui Tiziano ha avuto che magari possono essere accomunare tantissime persone era lo scopo principale. Speriamo di esserci riusciti.

00:33:38
Speaker 1: Capiamo chiaramente nei prossimi giorni il tipo di accoglienza che più potrebbe avere questo documentario però sono rimasto molto molto stupito dal passaparola che vedo e che davvero io personalmente non mi aspettavo.

00:33:56
Speaker 1: Negli ultimi giorni questo documentario sta avendo il mio punto di vista è riuscito a cui ho portato anche a Sanremo. Quindi adesso capisco anche quando mandare delle foto di Sanremo dicevano che andava fatta di Sanremo ma di Sanremo era fuori.

00:34:14
Speaker 1: Detto cosa ci fa Sanremo durante il Festival di Sanremo non si capiva che ti mandava. No no no no non NO.

00:34:22
Speaker 1: Mamma mia mamma quando tipo facevo raccontavo TV prima di cose scoprimmo a Sanremo vincitore come mi chiamano sono entrato in camerino.

00:34:38
Speaker 1: Sta facendo questo vedrai che tra cinque minuti scena sposerà quello che invece lo facevo anche con gli amici comunque quest’anno poi lo cancelliamo naturalmente.

00:34:51
Speaker 1: Quella sarebbe stata un’esperienza che mi sarebbe piaciuto fare quella di andare a Sanremo ma come in realtà perché la carne malata superò organizzato.

00:35:04
Speaker 1: Un viaggio nel tempo nel senso che io c’ero stato un’altra volta ma non così. Ero stato a Sanremo nella settimana Sanremo città nella settimana del Festival e fare altre interviste qualche anno fa ma non sono entrato dentro l’Ariston nella sua esperienza e lui è stata una cosa completamente diversa.

00:35:32
Speaker 1: Lui era super ospite e cantava tutte e cinque le sere del Festival pinoli. Siamo stati noi troppo esposti tutti e cinque i giorni.

00:35:45
Speaker 1: Viaggio nel tempo perché il Festival di Sanremo sia come racconto della musica italiana proprio come lo show come teatro è un posto che si è fermato il tempo si è fermato completamente.

00:35:59
Speaker 1: Quello che ho visto l’anno scorso è la stessa cosa che ha visto qualcun’altro 30 anni fa non ha cambiato il Camerini sono si sono fermati sono dentro ci sono dei televisori

00:36:13
Speaker 1: a tubo catodico ci si potrà fare tutto moltissimo.

00:36:21
Speaker 1: Ma è così brutto che a un certo punto sembra anche bello amico. Ma scherziamo.

00:36:26
Speaker 1: In senso positivo il regalo non per sminuire la cosa però stare dentro una macchina come quella nel Festival di Sanremo è vederla.

00:36:37
Speaker 2: Curioso però è anche una cosa molto molto curiosa vista soprattutto da da dentro non è quello che ti aspetti è un po come un segreto che dici forse se non lo vede davvero.

00:36:54
Speaker 1: Continuo a credere alle favole non scherzo nel senso è un’esperienza però tutto molto rallentato il suono è rallentato e quindi il tempo che scorre perché si sono serate di 6 ore a scrivere non per tante ore di dentro. Nel caso nostro che seguiamo Tiziano chiusi dentro un camerino o stavamo fuori da quel camerino ad aspettare lui o a vedere quello che succedeva intorno a lui ovviamente. Invece per i cantanti che sono in gara è un altro discorso è il contrario tutto sembra che il tempo si fermi e che esista solo il Festival di Sanremo.

00:37:32
Speaker 1: Qualunque cosa succeda lì dentro sia l’evento più incredibile della terra ecco è una cosa che mentre giravamo quel documentario stavamo cadendo anche noi in quell’errore cioè di pensare che qualunque cosa stesse succedendo lì merita di essere raccontata in un documentario che finisse in un documentario.

00:37:52
Speaker 1: Invece secondo me era una cosa da non fare cioè in il terrore di Sanremo e Lido vivi e dopo quei cinque giorni quello che è successo lo dimenticano tutti. Alcune canzoni rimangono.

00:38:09
Speaker 1: Rimane la musica ma tutto quello che è il corso. Tre cose che ci ho scritto al Festival sono come dire siete contestualizzati come team o come luogo.

00:38:19
Speaker 1: Non contano molto quindi all’interno del documentario Sanremo voleva essere solo un seguire emotivamente un cantante che a sua volta quand’era ragazzino e ancora adesso vedeva giustamente il Festival di Sanremo pazzesco e l’orgoglio di essere lì e nonostante ci arrivi da superospite con un’esperienza ventennale hai quella paura e quella di quelle emozioni che potrebbe avere anche il più giovane dei cantanti che per la prima volta si ritrova su quel palco.

00:38:53
Speaker 1: Volevamo raccontare quelle emozioni e la paura poi il caso di Tiziano c’è stata davvero motivo per il quale come dire la prima sera ascolta la prima sera ha sbagliato una canzone che invece non aveva mai sbagliato durante le prove.

00:39:10
Speaker 1: Quella di Mia Martini.

00:39:12
Speaker 1: Visto che ho visto che l’ho visto.

00:39:17
Speaker 1: No perchè ho visto anche quando dice che era Nieri nonostante tutta la sua esperienza anche lui era era molto emozionato.

00:39:27
Speaker 1: Comunque questa cosa rimarremo io l’ho vissuta invece lavorando a dicembre scorso a una sfilata non dico il nome degli stilisti che è stata fatta la scala il giorno prima anzi la mattina stessa della prima della Scala quindi puoi immaginare il casino che c’era la scala perché intanto preparavano tutte le coreografie per la prima nello stesso tempo c’erano tutti i lavori per la sfilata e io non ero mai stato dentro alla Scala di Milano ho visto solo dei filmati ma è piccolissima comunque è veramente piccolo. Il teatro di per sé mentre il palco enorme era il teatro di prosa piccolissima quindi tutto un immaginario che mi ero creato anche se bellissima ma l’ho vissuta in maniera diversa stanno uccidendo tre giorni quasi per ventiquattr’ore.

00:40:21
Speaker 1: Insomma non ho più quel mito.

00:40:24
Speaker 1: La scala considerò adesso un posto bellissimo ma normale e probabilmente anche vivere Sanremo lo fa vedere con occhi diversi.

00:40:35
Speaker 1: Se non sei un cantante tipo di persona è diverso dall’occhio amplificato di attraverso una telecamera in televisione. Abbiamo però anche una questione visiva di grandangolo palco di Sanremo piccolissimo rispetto a quello che in televisione il teatro è un teatro Piccolo.

00:40:54
Speaker 1: La televisione non ti sembra non lo vedi così piccolo.

00:40:59
Speaker 1: Penso che la cosa che hai detto tu sia la stessa cosa sono quegli stessi stilisti.

00:41:06
Speaker 1: Mi sa che sono gli stessi che vestivano Tiziano.

00:41:10
Speaker 1: Sì penso proprio di sì però non facciamo pubblicità anche se si potrebbe fare lo stesso. Poi oltre a dare anche con Netflix stai lavorando adesso.

00:41:22
Speaker 1: Allora no in realtà no no ufficialmente non c’è qualcosa che mi piacerebbe fare con loro per andare a lavorare. Altro progetto è sempre Amazon ovviamente con un progetto non posso assolutamente parlare e un nuovo progetto ambizioso documentaristico.

00:41:45
Speaker 1: Però sempre per me x la seguo come spettatore ecco adesso continua a seguirla come spettatore diciamo così.

00:41:57
Speaker 1: Ma com’è lavorare con lui. Con queste nuove realtà insomma nuove tra virgolette sono.

00:42:05
Speaker 1: Diverso è completamente diverso

00:42:11
Speaker 2: cioè di difficile difficile parlarne perché.

00:42:18
Speaker 1: Sono come dire valutazioni che almeno nel mio caso faccio

00:42:22
Speaker 1: con poca esperienza nel senso della la prima esperienza che ingrossa e che ho fatto questa vivendo la seconda.

00:42:30
Speaker 1: Sicuramente una caratteristica qualunque cosa fai.

00:42:36
Speaker 1: Una grossa piattaforma la fai pensando che è una piattaforma web quindi potenzialmente potresti essere visto da tutto il mondo sono in tanti paesi. Quindi si allarga come dire da fuori prima canta al karaoke per due anni con due amici adesso ti ritrovi su un palco di uno stadio. Quindi quello è una cosa che devi sapere dall’inizio ma ovviamente lo sai dall’inizio rispetto al fatto che quei progetti che si stanno facendo sono pensati per un target molto molto ampio quindi questo cambia.

00:43:11
Speaker 1: E poi parliamo di grosse multinazionali americane. Quindi da un punto di vista organizzativo sono sfruttate anche in maniera diversa da come siamo. Siamo no io dicevo prima ho iniziato lavorando per enti che all’epoca era un posto bellissimo pazzesco dove lavorare aveva un altro modo di lavorare rispetto probabilmente a chi faceva la stessa cosa per altre televisioni.

00:43:37
Speaker 1: Credo che in questo momento è la stessa cosa fare lavorare per una piattaforma come quella di Amazon sia un’esperienza di cui essere orgogliosi proprio per il fatto che è una grandissima vetrina.

00:43:54
Speaker 1: Quindi questa è la prima caratteristica a seconda del tipo di organizzazione.

00:44:02
Speaker 1: Non sono certo un sono titubante perché ci sono cose che non dice quali possano contare nelle ore questa si può raccontare ma allora se mi licenziano le tv quando sul primo progetto di Tiziano Ferro. Anche su questo Tiziano Ferro mi ha colpito di più. Ci sono riunioni che si chiama kick off dove l’ufficio in quel caso di Amazon Italia ma ci sono collegati tutti gli Amazon del mondo e tutti i dipartimenti.

00:44:35
Speaker 1: Tu parli e ti di raccontare con un regista la produzione. Io non ero da solo. C’erano anche tantissime altre persone della produzione italiana che avrebbe fatto quel progetto. Stiamo parlando di una cosa che si fa prima che il progetto è ufficialmente partito. Però ti ritrovi sembra di essere in una puntata di Homeland con il collegamento alla Rai dove è intimo amico di tre persone che si ringraziano ti salutano e ci chiedono quando intervengono.

00:45:06
Speaker 1: Non è che lo ascolto la basta intervengono e poi ci sono anche tutti questi meeting soltanto con i singoli dipartimenti e dipartimenti intendo qualunque cosa il responsabile della sicurezza che ti chiede un progetto rischioso.

00:45:24
Speaker 1: Avete dei body guard.

00:45:26
Speaker 1: Il protagonista farà delle scene in cui potrebbe succedere qualcosa.

00:45:33
Speaker 2: Quindi cose che non ti aspetteresti mai quei modi completamente diversi di approcciarsi o modi che caratterizzano ovviamente una grande multinazionale.

00:45:46
Speaker 1: E poi ovviamente questo momento sono il presente e il futuro dell’intrattenimento visivo.

00:45:56
Speaker 1: Perché poi anche per motivi che sappiamo anche molti film escono in sala o vengono addirittura prodotti per e soltanto per queste piattaforme non esclude anche per il cinema e avere l’opportunità di fare questo tipo di lavori in questo momento.

00:46:16
Speaker 1: Risate.

00:46:17
Speaker 1: Pare che l’altra piattaforma abbia vinto anche un Oscar con un film prodotto da loro sessuali investi su altri progetti.

00:46:30
Speaker 1: C’è effettivamente un po di diversificare proprio perché hai una platea immensa.

00:46:36
Speaker 2: Ovviamente per produrre tante cose diverse immaginando che l’interprete diverse per target diversi e anche qui direi imponendosi anche con la qualità.

00:46:51
Speaker 1: Da più punti di vista e ovviamente quando investi su progetti scritti o girati da registi di fama mondiale riesci a casa anche un Oscar.

00:47:06
Speaker 1: Speriamo che sia il tuo futuro così mi inviti a Los Angeles. Anch’io.

00:47:14
Speaker 1: Perché no. Va bene ci sto.

00:47:21
Speaker 1: Ti ringrazio allora per il tuo tempo visto che nessuno sa essere veramente tardi e tu sarai stanchi. Penso.

00:47:29
Speaker 1: Adesso ci salutiamo non perché sono un po stanco però la chiacchierata telefonica podcast podcast podcast

00:47:44
Speaker 1: divertenti rompighiaccio e party non ti fermi più schiacciate REC registrando cosa sarà

00:48:01
Speaker 1: grazie a te lo sentirai presto comunque lo ascolterà forse sul campo. Se ti licenziano per quel cofano di cui ho parlato qui facciamo finta di niente magari capiamo descrive uno stato molto interessante. Grazie a tutti allora Ciao Bob arco.

00:48:29
Speaker 1: Buona serata allora si può dire adesso anzi Buonanotte

00:48:33
Speaker 1: Marco grazie a te. Ciao.