Podcast Tips “Tyson Fury”

I valori dello sport come metafora della vita e fondamenta del mental coaching. Caduta e redenzione, lotta e consapevolezza misti a follia, questo è Tyson Fury.

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Trascrizione del podcast

Ciao a tutti. Nuovo podcast tips. Bentornati o Benvenuti. Vi ricordo che se volete trovare altro materiale relativo al mental coach o ascoltare altri podcast potete andare sul mio sito www.marcoprincipi.it. 

Non so chi di voi sia appassionato di boxe ma questo è importante. Vi volevo parlare di un personaggio che appunto un boxer è un campione del mondo si chiama Tyson Fury solo due giorni fa ha fatto un bellissimo incontro contro un altro grande boxeur che guarderà il terzo una sfida che sembra finita.

È un incontro che mi ha colpito molto per come si è sviluppato e per come si è conclusa e anche per il personaggio. Ma faccio ancora un passo indietro.

Questo weekend ho fatto un evento di team building a Milano con i miei compagni di università e con altri mental coach. Ne parlavamo proprio di sport e di come lo sport sia la metafora della vita, contenga tutto, lo sport contiene cadute e risalite crisi redenzione e proprio vita quindi come il mental coach basi i suoi principi sui fondamentali proprio sui princìpi dello sport.

Ed è per questo che voglio parlare di questo magnifico atleta. Magnifico atleta ma non magnifico uomo è un uomo che però ha una storia particolare una storia che secondo me va raccontata. So che molti di voi forse non ameranno la boxe ma la boxe di più di quello che si vede la boxe non è solo forza bruta anzi la forza. Non conta nulla è molto tattica e molta intelligenza.

Chi lo direbbe che queste persone sono anche gente che si sfascia la faccia il fisico fino a volte anche a morire. Ma non è quello che la boxe come una partita a scacchi e la boxe è sacrificio e motivazione. Non pensate solo agli incontri per una preparazione per un solo incontro ci vogliono mesi di sacrifici e mesi di studio e di tanti capitoli di allenamenti.

Veramente uno degli sport più duri forse il più duro. Insomma ci teniamo a fiori più di un campione britannico di origini irlandesi che solo qualche anno fa ha vinto venduto al momento 31 incontri su 32 quindi una media incredibile veniva dato per spacciato per spacciato perché lui stesso diceva che usava cocaina e alcool per combattere la depressione che andava in giro prima di un match di ubriacarsi per tutta la settimana fino alla domenica e che non riusciva a combattere queste sue dipendenze.

L’unica cosa che lo aiutava a stare bene a non pensare era ubriacarsi fino allo sfinimento. Quindi dicevano di lui che avesse una forma di bipolarismo che era un maniaco depressivo lui stesso lo confermava dicendo che sperava solo che qualcuno lo uccidesse anche lui per questo era così spavaldo e feroce sul ring perché non aveva paura non ha paura di morire voleva finire la sua vera paura era quella di uccidersi.

E lui stesso dice che il suo più grande nemico era lui stesso. E questa è una cosa che non esiste, esiste così esagerata ma è proprio la paura di noi stessi e proprio non riconoscere noi stessi i nostri talenti a non voler dimostrare che ci preoccupa che fa sì che noi ci combattiamo.

Abbiamo quindi un combattimento interno al famoso combattimento e se quindi c’è un set che blocca l’altro set non ci permette di esprimerci per paura per paura di esprimere i propri talenti. Ed è lo stesso problema per lui era il peggior nemico di se stesso. Questa è una cosa che dobbiamo imparare a essere. Dobbiamo combattere contro noi stessi perché se non ci amiamo noi dobbiamo aspettare che altre persone vedano quelle caratteristiche che noi stessi non riusciamo a vedere noi. 

Tornando a quest’uomo si presentava invece con 30 40 chili di sovrappeso proprio perché aveva questo desiderio di autodistruzione ma poi dopo aver vinto degli incontri importanti dopo aver riacquistato fiducia dopo aver acquistato consapevolezza e cambiato idea ora è un uomo cambiato un uomo sempre in forma che eliminando l’alcol che ha spinto alimentazione è diventato un vincente per essere un vincente non basta fare questi cambiamenti per essere vincenti bisogna anche saper cadere e per questo voglio parlarvi dell’incontro questo pugile.

Questo incontro che è caduto è andato ko per ben due volte nella quarta ripresa quindi era sul palco sull’orlo della sconfitta. Ha saputo rialzarsi ha saputo riprendersi e alla fine ha vinto all’undicesima ripresa per ko. Questo vuol dire che si può cadere e come nella vita si può cadere. L’importante non importa quante ne prendi porta quando va male l’importante è sapersi sempre rialzare.

Poi alla fine forse non batterà l’avversario KO forse alla fine non vincerai ma se tutti rialzi non hai perso. Puoi essere sconfitto ma non hai perso. Questo è il grande insegnamento. Cadi cadi e riprendi che rialzi ancora puoi cadere. Quindi posso liberamente ringraziare lo sport la boxe l’Italia per il grande insegnamento che ci hanno dato in questo weekend. Grazie a tutti.