Podcast Tips “Starbucks”

Perchè Starbucks?
Perchè è una storia di passione, follia e perseveranza e perchè in questa storia c’è tanta Italia e tanta Milano.

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Trascrizione del podcast

Ciao a tutti il nuovo podcast tips bentornati. Vi ricordo di andare sul sito www.marcoprincipi.it se volete ascoltare altri podcast.

Oggi voglio raccontare una storia che riguarda Starbucks voi direte perché Starbucks. Per due motivi: primo motivo perché nella storia di Starbucks c’è tanta Italia c’è anche tanta Milano che è la mia città e perché la storia del proprietario di Starbucks Schulz è una storia che va raccontata perché la storia di passione e di perseveranza iniziano proprio da lui.

Schulz nasce negli anni cinquanta nel Bronx quindi è di New York e si fa le ossa presso la persona Xerox. Dopo si trasferisce in un’altra azienda che si chiama azienda svedese che importava prodotti europei per il mercato del caffè in America.

Lui Schulz era un grande venditore grazie alle sue doti arrivò molto in fretta a ricoprire la carica di vicepresidente e di responsabile della divisione commerciale. Proprio grazie al suo lavoro entrò in contatto con numerosi clienti e uno di questi clienti era un rivenditore di caffè di Seattle che si chiamava proprio Starbucks.

Questo è il venditore comprava molti prodotti per cui rimase curioso e voglia andare ad incontrarlo. La leggenda dice che appena entrò nella rivendita di Starbucks intanto la locale venne offerta una tazzina di miscela di caffè proveniente da Sumatra e qua nasce la prima scintilla per creare una scintilla perché dobbiamo pensare che in quegli anni in America non c’erano bar dove si potesse consumare il caffè magari c’era qualche ristorante italo americano dove si poteva fare ma non c’era questa cultura.

La cultura del cittadino americano era quello di consumare il caffè a casa quindi si vendevano macchinette per il caffè e cialde. Spesso la qualità del caffè era pessima e anche queste macchinette non erano macchinette di qualità.

Il suo fu veramente un amore a prima vista un negozio per una rivendita non era neanche un negozio piena di spezie che venivano offerte ai loro clienti per far capire la qualità del caffè e anche il logo di Starbucks era qualcosa che lo aveva affascinato.

Quindi lui passò l’anno successivo a cercare di farsi assumere dai proprietari di Starbucks che dopo un anno ci riuscì e diventò responsabile marketing. Proprio grazie a questo nuovo lavoro iniziò a lavorare e a viaggiare in uno dei suoi viaggi a Milano quindi finì proprio in Italia nella nostra Italia e qua e nella seconda illuminazione.

Lui capì che in Europa e soprattutto in Italia il caffè era qualcosa di più un caffè era cultura perché i luoghi dove si consuma e si consumava il caffè erano luoghi di aggregazione erano luoghi dove la gente andava per farsi quattro chiacchiere per leggere il giornale per leggere un libro per parlare di notizie.

Insomma erano veramente luoghi possiamo anche definirli culturali e anche fare il caffè era un’arte rimase veramente folgorato. Rimase folgorato anche dall’abilità di baristi che riuscivano a fare caffè diversi quindi caffè macchiato o il cappuccino il caffè corretto il caffè lungo tutto questo in America non esisteva e lui pensava che doveva essere qualcosa che deve essere importata perché questa vivacità culturale questa aggregazione era qualcosa che secondo lui poteva funzionare anche in un paese diverso.

In tante cose come erano gli Stati Uniti come sugli Stati Uniti anche tuttora. Quindi tornando negli Stati Uniti pieno di entusiasmo lui propose questo nuovo modello ai proprietari di Starbucks. Ma la risposta non fu positiva come noi possiamo supporre. Non avevano né soldi perché hanno già fatto altri investimenti nella voglia. A loro non interessava crescere non interessava cambiare business per crescere e avere nuove possibilità di guadagno non andava bene così. 

Ma il nostro Schultz non si arrese perché era appunto una persona testarda e soprattutto con una grande passione e un grande amore per questo lavoro. E quindi decise di trasformare all’insaputa dei proprietari una di queste rivendite in un bar in un bar che possiamo dire all’italiana e dove il caffè si poteva consumare all’interno dove si poteva stare all’interno del proprio giornale in pace a parlare con altri quindi proprio un caffè all’italiana possiamo dirlo un bar all’italiana.

Quando proprietari nonostante i grandi numeri che faceva questa rivendita ne vennero lo scoprirono Schultz fu poi licenziato perché non aveva seguito la loro direzione e perché però non erano veramente interessati a ingrandirsi perché ingrandirsi porta anche tanti altri problemi ma non si arrese ancora e quindi trovò dei finanziatori e aprì una sua catena di bar rivendite di caffè che funzionavano proprio all’italiana.

Questa ebbe un grande successo anche su piccola scala ma il fato vuole che dopo poco i proprietari di Starbucks in crisi economica decidono di vendere il marchio.

Lui che era innamorato di questo marchio era innamorato della cultura che comunque stava in qualche modo le ha portato quindi portando Michelle in altri paesi. Decise di acquistare l’azienda per cui aveva lavorato e da cui era stato licenziato.

Questa cosa un po può ricordare anche la storia di Steve Jobs anche se lui aveva proprio fondato l’iPod e da qui nasce lo Starbucks lo Starbucks odierno lo Starbucks che si espande incredibilmente perché neanche io ci credevo, è arrivato anche in Italia non pensavo che un modello del genere un modello che quindi.

Ammicca l’Italia ammicca al modello europeo ma è un po’ diverso potesse avere successo in anche nel nostro Paese e invece i numeri dicono che ha un grande successo. Quindi questa è veramente una bella storia una storia di passione e di amore per il proprio lavoro di amore per una propria idea di esperienze fatte grazie ai viaggi e alla storia che mette il nostro Paese in qualche modo al centro di una grande impresa. Grazie a tutti.